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E. Molino
con la collaborazione di Angela Astolfi
Un aiuto domestico per ogni stagione dell’anno e della vita.
Patrimonio vivo, dono di esperienza reale e di transitata saggezza. Uno spazio per tutti i bisogni del quotidiano, nelle varie età, per rendere preziosa la medicina tradizionale, chiamata anche Medicina del popolo.
Combinazione incredibile di semplici indicazioni che trasformano l’uso gastronomico dei prodotti base in medicamento di facile reperibilità in aiuto al bisogno.
A. Brandi e E. Laquidara Illustrazioni: Francesca Montalti
La scoperta di sé e degli altri, le differenze come risorse, la giusta fatica di crescere. Un viaggio in rima nel Mar Marino per parlare ai bambini e ai genitori di temi difficili con parole semplici.
Due avventure tutte da leggere ed assaporare con i propri bambini. Età di riferimento: scuola dell’infanzia e scuola primaria.
S. Montomoli
Secondo Erodoto gli Etruschi, che in realtà si chiamavano Rase(n)na o Rasna, venivano dall’Asia minore, in particolare dall’antica regione Lidia, oggi parte della moderna Turchia.
In Lidia si sarebbe verificata una prolungata e grave carestia che avrebbe indotto il re Atis ad organizzare la prima grande migrazione verso la nostra penisola via mare, a cui ne seguirono, certamente, molte altre, anche dalle regioni confinanti. Ma non c’è nessun racconto che descriva queste migrazioni.
Sappiamo sicuramente che se non c’era vento dovevano remare. Ma in quali avventure si saranno trovati coinvolti? Quante difficoltà drammatiche avranno dovuto superare?
S. Montomoli
Di giorno operai, di notte tombaroli.
In questo romanzo diurno e notturno, realistico e fantastico, moderno e antico, due binari paralleli: da una parte la Piombino città-fabbrica delle lotte sindacali degli anni Cinquanta, della militanza nel PCI, degli affari familiari, dell’impegno politico, dall’altra la necropoli etrusca di Baratti, serbatoio di preziosi tesori archeologici sepolti dalla terra e ghiotti da essere profanati per arricchirsi illegalmente e provare il brivido di sfidare il tempo.
A questa duplice articolazione del racconto, se ne aggiunge una terza: la storia dell’etrusco Akel, orgoglioso e fiero della sua Populonia.
G. Pieri
Cucinare senza pensieri.
In cucina si possono fare scelte ecologiche, rispettare se stessi e gli altri, rallentare i nostri ritmi frenetici e anche risparmiare. In cucina si possono fare scelte ecologiche, rispettare se stessi e gli altri, rallentare i nostri ritmi frenetici e anche risparmiare.
Dalla cucina si possono imparare nuovi stili di vita, piccoli passi di cambiamento… accompagnati dall’Akunandzilo!
S. Montomoli
Chi è realmente la donna sepolta nella tomba di tufo tra gli ulivi di Volterra? E come è morta?
Un giallo etrusco che ha come teatro il triangolo Populonia, Volterra, Tarquinia. Un romanzo ambientato nel tempo antico che ci racconta la storia di una amicizia straordinaria scandita da suspense, amori, odi, colpi di scena, avventure, in una fase dell’Etruria segnata da scelte economiche, politiche e militari difficili.
Viene delineato in modo plausibile un ambiente sociale - di cui si sa ancora troppo poco - e la vita di Akel, principe e guerriero etrusco della città dell’acciaio di Populonia, teso nella risoluzione di un delitto atroce e a costruire il proprio destino.
S. Montomoli
Secondo Erodoto gli Etruschi, che in realtà si chiamavano Rase(n)na o Rasna, venivano dall’Asia minore, in particolare dall’antica regione Lidia, oggi parte della moderna Turchia.
In Lidia si sarebbe verificata una prolungata e grave carestia che avrebbe indotto il re Atis ad organizzare la prima grande migrazione verso la nostra penisola via mare, a cui ne seguirono, certamente, molte altre, anche dalle regioni confinanti. Ma non c’è nessun racconto che descriva queste migrazioni.
Sappiamo sicuramente che se non c’era vento dovevano remare. Ma in quali avventure si saranno trovati coinvolti? Quante difficoltà drammatiche avranno dovuto superare?
C. Lomele
Conversazioni con il mondo vivente.
Nei luoghi naturali, quando c’è una certa luce, una certa distanza o altezza dagli occhi, un certo modo di porre lo sguardo o l’orecchio, capita di scoprire certi particolari abitatori di quel luogo.
Ed è tutto lì, in quel piccolo ora…
A. Ballati
Etiopia. Un tuffo in una cultura. Etiopia è come tornare bambini e chiedere alla maestra come facevano le capanne gli uomini primitivi. - Fango e argilla, Arianna! -.
È ritornare alle origini e restare meravigliati. Etiopia è lasciarsi trasportare da un ballerino dentro un ritmo tribale. Colpi di piedi che prendono l'energia dalla terra e scuotono il corpo ed il torace come fossero maracas. Battiti di vita ed eco di tamburi. Malinconiche melodie che scendono dalle stelle.
Sono i colori bruni della terra e il verde delle foglie di banana. Un antico respiro. Etiopia è mangiare con le mani tutti dallo stesso piatto, e sporcarsi le dita. Assaggio ogni cosa... e mi ripeto che posso farcela nonostante abbia la bocca in fiamme e non sappia dove mettere la lingua.
F. Bottari
Viaggiare in Oriente spinta dal bisogno di sapere chi sei seguendo la propria voce interiore.
Andare tra gli sciamani delle steppe mongole dove l’occhio umano così finito non riesce a dare né un inizio né una fine a quello sconfinato orizzonte. Girovagare nell’estremo sud cinese sulla “via del the e dei cavalli” tra ripide risaie di montagna dove si incontrano e si fondono il cielo e la terra.
Trovarsi in tranquille vallate al confine tra il Laos e la Cina tra i contadini che da sempre si considerano “i figli del Dio Celeste” e poi nello Yunnan dove da millenni gli abitanti celebrano la “festa della luna” nella notte in cui questa raggiunge la minor distanza dalla terra ed è all’apice della luminosità e che, secondo la leggenda, è l’unico momento in cui si può incontrare con il Sole.
Meditare in un ashram indiano con la “regola del nobile silenzio” per trovare la “vera conoscenza” e arrivare poi alla meta, cioè alla consapevolezza di potersi percepire, nell’istante presente, esattamente per quello che si è. Né più, né meno. Un viaggio per andare lontano e per ritrovare se stessi.
O. Bayer
Traduzione: Alberto Prunetti
Questo breve testo dello scrittore argentino Osvaldo Bayer, scritto nel corso del suo esilio tedesco, mette il dito in una serie di piaghe che sono rimaste ancora aperte, a distanza di tanti anni dalla stesura del manoscritto originario.
Nella seconda metà degli anni Settanta Osvaldo Bayer riparò in Germania, sfuggendo per un soffio, grazie all’intervento dell’ambasciata tedesca, ai posti di blocco degli sgherri dei militari che con un colpo di stato si erano impossessati del potere nel paese australe.
Negli otto lunghi anni d’esilio lottò perché venissero alla luce i crimini di chi sequestrava e torturava ogni giorno centinaia di giovani dissidenti. Una lotta tra due fronti: da un lato, fare controinformazione verso l’Argentina; dall’altro svelare ai cittadini delle democrazie occidentali quali tacite alleanze i loro governi avevano stretto con i dittatori asserragliati nei ministeri di Buenos Aires.
P. Pagliarini
Quella mattina sull’Aurelia spirava un vento gelido. Di quelli che tagliano la faccia. Lorenzo accettando un passaggio in autostop, non pensava certo di andare incontro ad uno sconcertante destino. E nessuno poteva immaginare che quel fatale incidente andasse a collocarsi in una trama oscura rivelando realtà nascoste e sconcertanti.
Luana Del Presale, l’affascinante sostituto procuratore di Grosseto e il maresciallo dei Carabinieri di Follonica, Gaetano Barbarossa, in un crescendo di tensioni, andranno a scoprirei fatti criminali che legano in un intreccio perverso luoghi e personaggi: dalla selvatica Garibalda, madre-padrona di cinque figli con i quali vive in un bosco isolato dal mondo, allevando e macellando maiali, a Spartaco e Michela, giovane e sfortunata coppia di contadini in procinto di diventare genitori, allo strano ed elegante girovago che sa uccidere i maiali e sa lavorare la loro carne. E forse non solo la loro carne...
S. Montomoli
Una piacevole crociera si tinge di giallo.
Mistero, tensione e indagini a ritmi serrati in questa nuova avventura di Matteo e Denise, giovani innamorati e pieni di energie. Una storia d’amore ma anche un’oscura vicenda che attinge drammaticamente, all’attualità italiana.
K. Taddei
Niccioleta, giugno 1944. Una tra le stragi più efferate di una guerra che stava volgendo alla fine. 83 minatori trucidati dai nazifascisti. Morti per sbaglio, per caso, per sfortuna, o perché si sa: la guerra è guerra.
R. Pieraccioli
“La Primavera”: una stagione dove tutto sembra possibile ma anche un simbolo dell’atrocità della guerra e di tutta la sua forza distruttrice. Speranza ed illusione, dolcezza e crudeltà si snodano in un continuo confronto, spesso violento ed inspiegabile, nei racconti di questa raccolta, dove gli anni Quaranta del secolo scorso fanno da sfondo a vicende intense e vivaci in cui l’autrice indaga a fondo i diversi aspetti dell’animo umano.
Roberta Pieraccioli prende spunto da fatti realmente accaduti, come il ritrovamento della testa della statua de la Primavera di Pietro Francavilla del ponte Santa Trinità di Firenze fatto saltare in aria dai tedeschi nel 1944, e ne elabora narrazioni in grado di far immergere il lettore in un passato ancora molto vicino.
M. Tafi
Può un semplice ingrediente, come una zucchina, un peperone o una pesca, trasformarsi in un piatto appetitoso e gustoso? Sì, il segreto sono la passione e la fantasia, necessarie in cucina, al fine di realizzare piatti da condividere con i propri cari. Ricette semplici, veloci, con i prodotti che la natura ci regala. Un libro che racconta l’esperienza di una moglie, madre e nonna, che ha fatto della sua passione per il cibo un momento di condivisione con la famiglia e gli amici.
S. Montomoli
Cosa successe a Baratti nel 1200? Chi era la donna dai chiodi in bocca e inchiodata al terreno? Che relazione aveva con la vicina sepolta insieme ad alcuni dadi?
Stregoneria, superstizione o violenza gratuita verso le donne?
Dopo il misterioso ritrovamento da parte degli archeologi impegnati negli scavi a Baratti, due ragazzi si interrogano e indagano su questo strano caso.
A. Zarlatti
Cinque traiettorie lontanissime, cinque vite, che arrivano a incontrarsi e a modificarsi sulle note di un’assordante “musica del caso” tra l’Italia e Cuba.
E poi l’unico imprevisto possibile, l’unica variazione di un percorso lineare e razionale: l’amore, o quello che resta dell’amore in un’epoca senza dio. Un salto. la deviazione lieve nella traiettoria di un atomo. Quella variazione che ti catapulta in un istante dalle fredde leggi della fisica a quelle del cuore.
Quella variazione che fa dire a Corrado, uno dei protagonisti di questo romanzo corale: “Sarei un pazzo se ti parlassi di libertà. Ti parlo di sopravvivenza. Niente a che vedere con la politica, né tantomeno con l’etica. Pura biologia...” “Da quando pensi alla sopravvivenza degli altri?” “Da quando li ho visti morire, uno ad uno, dentro di me...”
F. Pagliai
Federico racconta l'Africa come essa è, con i suoi personaggi ed i suoi colori. Si reca in Etiopia per una missione umanitaria. Si potrebbe pensare ad un libro che di questa racconta. Invece, dopo un primo ritratto dei partecipanti alla missione, essa quasi scompare, travolta dalla terra d'Africa, dal suo popolo. Sono le persone che interessano a Federico, Andryzo, Aynka, i bimbetti cenciosi sciamanti nelle vie di Wasserà. Sono le persone che tratteggia con la sua maestria. Federico è una penna svelta, veloce, non induce in inutili ricami, punta dritto al cuore. E dritto al cuore arriva anche stavolta. Anche stavolta ti rapisce e ti porta a Wasserà e tu puoi vivere con lui quegli attimi, conoscere Emiliano, Giorgio Novella e Alessandro, le suore dell'Health Center, Wasserà, le scimmie, il cercatore di serpenti e quanto di più naturale e antico, anzi perenne, l'Africa ti offre.
(Dalla prefazione di Jacqueline Monica Magi)
Acquistando questo libro sostieni H.H.P.P.
I. Christina Felline
Illustrazioni: Elena Martini
Fa’ che il tuo seme, qualunque esso sia, diventi sempre un piccolo, unico, straordinario giardino!
Il LIBRO FIORE, un libro che È un fiore, un libro che HA un fiore (segnalibro con fiore in carta interrabile). Progetto editoriale con font a lettura facilitata; un libro illustrato vivo e vegeto, in quartine e in doppia lingua (inglese). Per parlare di identità, di opportunità e del meraviglioso unico giardino che ad ognuno di noi è dato da coltivare!
Le autrici:
Isabella Christina Felline Scrittrice italosvizzera promuove i libri, la lettura e la scrittura praticamente ovunque. Oltre a rubriche ed articoli specialistici ha pubblicato per ragazzi alcune fiabe per il periodico G-Baby (San Paolo Edizioni); e gli albi activity-book Animali di versi, Questioni di ingranaggi (Uovonero Edizioni, 2011 e 2012); Tipi da bicicletta, Cotto a puntino (Coccole Books, 2012 e 2013) e insieme ad Elena Martini Come sassi (Fulmino Edizioni, 2014). Giocoliera di parole, scava nei loro suoni e le usa per realizzare pozioni magiche per osservare il mondo a tutte le età.